La Lontra in Italia

In Italia, la popolazione di lontre (Lutra lutra) è tra le più piccole ed isolate d’Europa. La specie è tra le più minacciate della fauna italiana (categoria EN- Endangered- Minacciata) e per questa ragione nel 2011 è stato pubblicato un piano d’azione nazionale per la conservazione della lontra (PALCO) che contiene informazioni dettagliate sulla biologia, sullo stato di conservazione delle lontre in Italia, sulle minacce e la strategia di interventi utili a salvare le ultime popolazioni che vivono nei nostri fiumi.

La popolazione di lontra in Italia è divisa in diversi nuclei attivi ed alcuni in espansione.

DistribuzioneItalia

La lontra in Italia nord-orientale

Nell’Italia nord-orientale la lontra si è estinta fra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso. Tuttavia la specie era comunque sporadicamente presente lungo il confine italo-sloveno, probabilmente con esemplari erratici provenenti dalla vicina Slovenia.

Nel 2008 è comparsa in acque danubiane italiane – lungo il Drava ed affluenti in Alto Adige – dove si è formata una prima popolazione vitale di origine austriaca tuttora presente.
Il ritorno della specie nella regione Friuli Venezia Giulia è stato inizialmente segnalato dall’ingresso di un adulto nelle vasche di raffreddamento dell’Acciaieria Weissenfels (Bacino Danubiano, Fusine in Valromana, Tarvisio, Udine). La cosa, segnalata al Museo Friulano di Storia Naturale di Udine dagli operai della fabbrica, fu subito seguita (2006) da due brevi bridge otter survey senza esito.
l’11 Settembre 2011 fu investito un maschio adulto in Comune di Treppo Grande, provincia di Udine. Le verifiche genetiche indicarono che l’animale era di provenienza austriaca. La cosa stimolò immediate otter surveys tutto il medio corso del Fiume Tagliamento. Nonostante le survey in corso non dessero esito, nell’agosto del 2012 fu investito un altro maschio su un ponte autostradale del medio Tagliamento (Trasaghis, Udine).
Nel frattempo era partita una serie di verifiche sulla diffusione del visone americano (Neovison vison) nel corso delle quali vennero rinvenuti spraints di lontra in tre diversi siti situati sul Rio del Lago inferiore, vicino a Fusine in Valromana, Tarvisio, Udine. Si scoprì che la specie era diffusa in tutte le aste fluviali dell’area (circa 60 km di reticolo idrografico, tutto in Bacino Danubiano). La sorgente (source) della popolazione è certamente austriaca-carinziana, mentre la vicina Slovenia in questo caso sembra comportarsi da inghiottitoio (sink). La sua situazione sembra comunque buona, con diverse riproduzioni accertate (in base al censimento di impronte di cuccioli) fra il 2014 ed il 2017, anno in cui sembrano essersi verificati almeno due parti indipendenti.
La stima più attendibile del numero di esemplari attualmente presenti nel tarvisiano sembra essere compresa tra i quattro e i sette esemplari.
I principali problemi di questa popolazione sono legati all’elevata mortalità su strada, che ha portato alla perdita di quattro esemplari in soli due anni. Se a questi si aggiungono i soggetti investiti nel Bacino del medio Tagliamento in provincia di Udine si raggiunge una quota di sei maschi in sette anni (2011-2017).
Le verifiche esperite lungo il confine sloveno, comunque, indicano che la lontra può penetrare in Italia sia dal tarvisiano, superando la Sella di Camporosso (Udine), sia dalle Prealpi Giulie, sia dal Carso Isontino (fiume Vipava/Vipacco in Slovenia).
La situazione viene costantemente monitorata sia per comprendere meglio la situazione, sia per gestirla nel modo migliore.
Oltre alla già citata mortalità stradale, urgentemente da mitigare, occorre anche gestire i prelievi di nutrie (Myocastor coypus) in maniera compatibile con la futura presenza della lontra. Qualsiasi metodo di controllo delle nutrie si adotti, infatti, la possibilità di catturare e uccidere una lontra è piuttosto elevata.

La lontra nel Ticino Lombardo e Piemontese

Le lontre presenti nel Ticino provengono da esemplari sfuggiti o rilasciati da due allevamenti presenti nei parchi regionali del Ticino Lombardo e Piemontese. Le lontre degli allevamenti provenivano da un allevamento Inglese in cui si erano verificati incroci con la sottospecie asiatica Lutra lutra barang. Per questo motivo, negli anni ’90 i progetti di reintroduzione con questi esemplari sono stati bloccati da ISPRA e dal IUCN-SSC Otter Specialist Group. Gli esemplari derivati da quell’allevamento sono noti come linea B, non idonea alla reintroduzione. Claudio Prigioni ed il su gruppo di ricerca dell’Università di Pavia seguono da anni la popolazione dell’area.

“La lontra in Molise”, “La lontra in Campania, Basilicata e Puglia”

In Molise, la presenza della lontra è stata verificata nei fiumi Biferno, Volturno, Trigno (dal 2016) e Fortore, mentre continua ad essere assente in Saccione Sinarca.

Two otters floating on water holding mobile and tablet